giovedì, gennaio 29, 2015

Japan 2012 Day 11 April 4 - Odaiba, Gundam and Beat Generation

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Il Rainbow bridge con la Tokyo Tower sullo sfondo
Il risveglio dopo la prima notte all'Ace Inn e' piacevole: quando mi alzo per andare a lavarmi i denti, in bagno ci sono tre o quattro ragazze carine anche se, purtroppo, poco socievoli; non posso biasimarle, al mattino anche io fatico a carburare. Stamattina si va ad Odaiba, un'isola artificiale nella baia di Tokyo che, originariamente concepita nel 19o secolo per difendere la capitale da attacchi via mare, e' oggi sede di diversi luoghi caratteristici che ho visitato nel mio primo viaggio, nel 2008, oltre ad ospitare una delle due sole spiagge nell'area metropolitana. Per arrivarci, dalla stazione di Shinbashi prendo la linea Yurikamome, un sistema di transito automatizzato (senza macchinisti a bordo); ricordo che, nel 2008, fu difficile trovare questa linea perche', da un certo punto in poi, le indicazioni in alfabeto latino (presenti un po' ovunque, altrimenti) sparivano lasciando solo quelle in Giapponese. Stavolta, forte della mia conoscenza del sillabario Hiragana, non ho nessuna difficolta'.
Il Gundam
La prima fermata per me e' l'Ariake Tenis no mori: da appassionato di tennis, non posso non tornare a visitare di nuovo questo fantastico impianto, sede del Rakuten Japan Open Tennis Championships (ATP) e del Toray Pan Pacific Open (WTA). Questa volta mi imbatto in un torneo giovanile chiamato Silk Cup e, come sempre, resto a guardare per un bel po', affascinato. Poi torno indietro verso Aomi, compro un sandwich in un combini e lo mangio seduto su una panchina lungo un bel viale alberato; in seguito, faccio una lunga passeggiata e mi dirigo verso la spiaggia. In realta', definirla spiaggia e' davvero eccessivo, e' piu' una sottilissima lingua di sabbia ma e' piena di vita: la troupe di un film gira una scena con una ragazza seduta su uno scoglio che fissa rapita il mare; a fargli da casuale colonna sonora, un romantico motivo a me sconosciuto proveniente dall'armonica a bocca di un signore su di una panchina. Io scatto foto, da li' si vede il Rainbow Bridge che collega Odaiba al centro di Tokyo e, sullo sfondo, sono visibili sia la "vecchia" Torre di Tokyo che il "nuovo" Tokyo Sky Tree.
Poi continuo la passeggiata e mi viene in mente che il modello a grandezza naturale di Gundam, creato per il trentesimo anniversario della famosa serie animata, e' esposto proprio ad Odaiba! Decido quindi di cercarlo ma non ho nessuna indicazione su dove possa essere, per cui giro senza nessuna meta; quando ormai ho quasi deciso di arrendermi me lo vedo comparire di fianco! E' davvero impressionante, enorme e perfetto in ogni particolare, purtroppo il Gundam Cafe' e' chiuso ma cio' non mi impedisce di scattare qualche foto. Tutto contento, mi avvio verso casa: mi ha sempre intrigato il nome della stazione Tokyo Teleport cosi' scelgo di tornare con la Rinkai line, solo per vedere la stazione in questione. Scendo ad Osaki, prendo la linea Yamanote e vado verso Shibuya: in questi giorni, i megaschermi dell'incrocio mandano a ripetizione il ritornello di "Beat Generation", l'ultimo singolo della girl band Fairies, che si azzecca all'orecchio con una facilita' impressionante diventando all'istante una delle colonne sonore di questo viaggio. Per cena, torniamo con Giulia al kaiten sushi che mi era tanto piaciuto il primo giorno (si chiama Tenka sushi) e, di nuovo, ci rimpinziamo di bocconcini che smaltiamo prontamente passeggiando per il quartiere.



Rainbow bridge with Tokyo Tower in the background
Waking up, following the first night at the Ace Inn, is nice: when I get up to go brush my teeth in the shared bathroom, I find three or four cute girls, not very friendly, though; cannot blame them, anyway, my start in the morning is very slow, as well. Today I'm going to Odaiba, an artificial island in the Tokyo bay initially built in the 19th century to defend the capital city from attacks by sea, that is now known for several city sights I visited in my first trip in 2008, aside from being one of the two accessible beaches in the whole Tokyo Metropolitan Area. To get there, from Shinbashi station I take the Yurikamome line, an automatic transit system (no conductor aboard); I recall that, in 2008, it was quite difficult to find this line because, somewhere along the path, the directions written in latin alphabet (present almost everywhere, normally) disappeared leaving only Japanese ones. This time, knowing the Hiragana syllabary, I have no problems.
The Gundam
My first stop is Ariake Tenis no mori: as a tennis fan, I cannot stop myself from visiting again this wonderful complex, where the Rakuten Japan Open Tennis Championships (ATP) and Toray Pan Pacific Open (WTA) are held. This time I stumble into a junior championship called Silk Cup and, as usual, I stop to watch for a good while, fascinated. Then I go back towards Aomi, I buy a sandwich at a combini and eat it on a bench along a tree-lined avenue; then I walk for a while to get to the beach. Truth be told, calling it a beach is quite an overstatement, it's more of a thin strip of sand but full of life: a film crew shoots a scene with a girl sitting on a cliff and captivatedly staring at the sea; by chance, a romantic tune I can't recognise, coming from a man playing a harmonica on a bench, serves well as a soundtrack. I take photos, from there the Rainbow Bridge connecting Odaiba to mainland Tokyo is in sight and, on the background, both the "old" Tokyo Tower and the "new" Tokyo Sky Tree are visible.
Then I resume my walk and it comes to my mind that a full scale model of the Gundam, created for the thirtieth anniversary of the famous anime series, is on display in Odaiba! So, I look for it but have no clue on where it could possibly be so I wander around with no destination; when I'm about to give up there it is, right next to me! It's really impressive, huge and perfectly reproduced, unfortunately the adiacent Gundam Cafe' is closed but I take some photos anyway. Satisfied, I head home: I've always been fascinated by the name of the Tokyo Teleport station so I decide to go back using the Rinkai line, just to board at that particular station. I get off at Osaki, then get Yamanote to Shibuya: these days, the big screens of the crossroad play in very heavy rotation the chorus of the song "Beat Generation", last single of girl band Fairies, that is incredibly catchy and becomes instantly one of the soundtracks of this trip. For dinner, I return with Giulia to the kaiten sushi I liked so much on the first day (it's called Tenka sushi) and, once more, we pig out on the nigiris promptly working them off afterwards by walking about the district.

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